Biografia

Sono nato a Trapani nel 1952 e lì ho trascorso i primi anni della mia infanzia, terzo di quattro figli.
Ricordo appena il nonno paterno Avv. Giuseppe Occhipinti.La nonna paterna Maria Augugliaro, non l’ho mai conosciuta,dato che morì nel 1925. Mio padre Vincenzo svolgeva la professione forense nello studio di suo padre. Mia madre Rosalia Giovenco seppur laureata in lettere moderne, era casalinga e badava a noi e alla casa. Non ho mai conosciuto il nonno materno che è scomparso nel 1951. La nonna materna Vincenzina Beninati ved. Giovenco è deceduta nel 1989.

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I miei primi ricordi sono: Ragosia (Valderice – TP) e le piccole isole, “le Egadi” e poi l’isola di Pantelleria. Il rapporto con questi luoghi, ai quali aggiungo Erice e San Vito Lo Capo, ha avuto sempre per me un’importanza oltre ogni misura.
E’ dalla prima infanzia che amavo disegnare gli oggetti che più sollecitavano il mio terreno creativo. Così, ancor prima di sapere leggere e scrivere guardavo le figure di un testo di storia dell’arte. Ricordo quanto mi affascinava guardare le opere pittoriche dei maestri. Mi colpivano l’osservazione delle ombre, i colori e i riflessi, poi osservavo gli oggetti riflessi, le loro ombre e le trasparenze. Amavo anche ascoltare i suoni e la musica. La mia immaginazione andava a ruota libera.

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Mio padre Vincenzo Occhipinti venne eletto deputato regionale della Regione Sicilia nell’anno 1955.
Nel 1956, tutta la famiglia si trasferì a Palermo. Abitavo in via G. Giusti ed ho frequentato l’asilo e le scuole elementari al Rapisardi, la scuola media all’Alberigo Gentili ed il liceo classico al Garibaldi; successivamente mi sono iscritto in legge dove ho conseguito la laurea. Mi sono interessato dell’Europa dal punto di vista sociale e giuridico, di lingue tedesco e francese, di letteratura e di arte. Ho appreso la lingua tedesca presso il “Goethe Institut” allora in via Libertà per approfondirlo, successivamente, a Vienna nell’estate del 1970. Nel 1969 avevo approfondito la lingua francese nella cittadina di Fribourg nella Svizzera francese.

Durante il soggiorno a Vienna mi interessavo anche della pittura di Klimt e di Schiele. Quasi tutte le sere andavo ad ascoltare concerti di musica classica. In entrambe le due esperienze linguistiche interagivo con coetanei provenienti da tutto il mondo.

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La passione pittorica sorta nei primordi si risvegliava in modo forte nella prima adolescenza. A dodici anni, come premio di promozione, chiesi ed ottenni un cavalletto, colori e tele. Ricordo i primi tramonti dipinti dal vero nell’isola di Favignana.
Le estati erano vissute intensamente fra la vita sportiva il mare e la natura, le escursioni con le piccole comitive in un’isola incontaminata dove circolavano pochissimi mezzi. Ricordo di avere assistito ad una mattanza, di avere visitato le cave di tufo.
Di Levanzo ricordo, mi colpì l’affascinante grotta del Genovese e i graffiti del paleolitico. Ricordo i giochi con i coetanei e la cristallinità del mare. Lo scirocco a Cala Rossa ed il maestrale alla Grotta Perciata. Ricordo anche Marettimo con le sue splendide grotte. Dopo ho conosciuto Pantelleria che è l’isola che frequento maggiormente anche oggi.

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A Palermo si svolgeva una vita dedita allo studio. Tutta la famiglia era impegnata. A Natale ed a Pasqua si ritornava a Trapani che restava sempre l’amatissima città natale. A Palermo si relazionava con coetanei a scuola e con quelli della parrocchia di San Michele Arcangelo. Poi la palestra, lo stadio delle palme e la passione per le lingue. A Palermo, in età giovanile, leggevo Silvio Pellico: “Le mie prigioni”, Salgari e Verne, Dumas, Dickens e Twain.
Ricordo che con l’approssimarsi del Natale si andava al circo e il sabato si andava al cinema per vedere un western, un film di guerra , una commedia americana o qualche film comico-satirico italiano.

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A volte si andava a Mondello, alla palazzina Cinese o a visitare il Museo Etnografico Pitré. Poi, ricordo, visitavamo le chiese storiche ed i monumenti di Palermo. Lunghissime passeggiate con mio padre ed un dialogo aperto che mi ha sempre dato moltissimo.

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Al teatro Biondo seguivamo sovente i concerti di musica classica.

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La passione per la pittura che era innata, si svolgeva in forma embrionale con riferimento alla caricatura. Riuscivo spesso a cogliere le espressioni ed il lato divertente.

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All’età di 17 anni leggevo Dostojewski e Tolstoi. Al liceo classico ricordo gli eventi che hanno cambiato lo stato delle cose: uno è stato i terremoto del 1968 che ha avuto dei tragici riflessi per tutti. Poi è iniziata la contestazione studentesca del 1968 che in realtà a Palermo è giunta un po’ in ritardo ed il liceo classico Garibaldi era agli avamposti, insieme a talune facoltà universitarie e ad altri notissimi licei nel portare avanti tale ventata di contestazione di cui comprendevo la portata storica.

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I tragici fatti di violenza degli anni ’60 e ’70 di Palermo, le guerre fra bande rivali e la contestazione poi ritornata in forma diversa rispetto al ’68, nelle università producevano in me l’effetto di fare risgorgare la mia naturale vena pittorica. Tale tendenza sarebbe venuta fuori in ogni caso perché era nella mia natura, ma tali fatti: terremoto, violenza e contestazione determinavano in me, in modo forte la convinzione della necessità dell’esigenza espressiva.
Era in me il convincimento dell’importanza del ruolo degli artisti nella società ed in particolar modo in quella siciliana.

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Nel 1982 a Trapani, frequentavo la stagione degli “Amici della Musica” al Cinema Teatro Vespri. Lì ho conosciuto Adriana Abate scoprendo che avevamo una sensibilità comune, era studentessa dell’Istituto Orientale di Napoli e con lei ho iniziato un bellissimo rapporto. Ai primi del 1983 da un’amicizia che sempre più si rafforzava, nasce l’amore. Ci siamo sposati nel 1988.
Adriana è figlia di Giuseppe Abate che non ho conosciuto perché deceduto nel 1971 e della professoressa di francese Teodolinda Negrinideceduta nel 2008, la cui zia Ida Negrini era la moglie dell’architettoErnesto Basile; Adriana ha una sola sorella: Ida Abate Praticò. Adriana, oggi, insegna francese alle scuole superiori.

Oltre a comprendermi in ogni risvolto, Adriana ha avuto modo, negli anni, di dialogare con me su tanti aspetti di natura culturale, artistica, politica, letteraria e pittorica. Ho apprezzato di Lei, e sempre maggiormente continuo ad apprezzare la sua grande sincerità e spontaneità. Il suo dire le cose così come stanno, il suo dire “pane al pane e vino al vino…”. In tutto l’ho seguita e in tutto mi ha seguito.

Insieme leggevamo gli autori provenzali e sempre abbiamo discusso dei fatti d’arte, di letteratura e di musica.

Io ed Adriana abbiamo due diligenti figlie: Rosalinda e Lia
Rosalinda, laureata a Pisa con il massimo dei voti e la lode in Lettere e Filosofia, con indirizzo artistico, ha superato il primo anno del biennio a Roma. Scrive su The Fielder nella sezione Arte e su Il Becconella sezione Cultura-Arte

Lia frequenta il corso magistrale di Giurisprudenza all’Università di Pisa

Entrambe, si sono diplomate, al liceo classico “Ximenes” di Trapani

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A Palermo ho conosciuto il Prof. Disma Tumminello (docente al liceo artistico di Palermo) frequentando il suo atelier “Officina del Politeama” che mi ha insegnato le tecniche del disegno classico e della pittura. A Palermo, a Messina e a Trapani ho esposto in alcune collettive.

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La mia attività associativa inizia ad Erice dove ho presieduto la cooperativa “Teatro della Vetta” proposto da Mino Blunda, siamo a metà degli anni “80, dove il gruppo “La Zattera di Babele” si occupava di sperimentalismo teatrale guidati da Carlo Quartucci e Carla Tatò.

A Trapani, ho svolto nel 1983 e “84, per volontariato, attività di assistenza giuridica presso il patronato ANCOL grazie al Prof.Salvatore Giurlanda.

Ho tenuto una conversazione su “I principi della costituzione” nel 1983 presso il Patronato ACLI.

Sono stato fra i fondatori dell’Università della Terza Età che oggi è presieduta dal Prof. Antonino Tobia e che ha preso il nome di “Tito Marrone”.
Ho tenuto una conversazione sul “Mobbing”.
Con Igea Buccellato mi sono iscritto all’Associazione UNESCO di TRAPANI, collegata con la federazione italiana dei Club Unesco e con l’UNESCO Internazionale con sede a Parigi. Prima di essere Presidente di tale Associazione ho promosso, per conto dell’UNESCO insieme all’INNERWHEEL, all’Associazione ex allievi del liceo classico Ximenes la mostra di Francesco Adragna e Sieri Pepoli presso il palazzo Ripa. Di tale autore ho parlato io al pubblico delle tre associazioni. Di tale mostra si è interessata Rai Tre.
Nel 1998 e 1999 sono stato Presidente dell’Associazione UNESCO di Trapani ed in particolare ho presieduto il gemellaggio fra il Club Unesco di Trapani ed il Club Unesco Alecso di Tunisi, nei due momenti, quando i tunisini sono venuti a Trapani e quando siamo andati alla Goulette.Ho promosso insieme con la presidente onoraria Igea Buccellato la mostra dei ragazzini della scuola media “Livio Bassi” (oggi Bassi-Catalano) per ricordare il dott. Nicasio Triolo e la sua missione. Con il dott. Triolo medico missionario in Africa eravamo in dialogo, quando veniva a Trapani e tale dialogo continuava per corrispondenza.
Pittura e disegno continuavano così in spazi e tempi lontani dal pubblico.
Ho scritto diversi articoli sulle mostre di quadri sul Giornale di Sicilia, pagina di Trapani, sul Trapani Sera e sulla rivista Graffiti.
Ho aderito a “Libera” di Don Ciotti ed ho svolto alcuni interventi di educazione alla legalità presso talune scuole trapanesi.

In data 23 gennaio 2014, a Trapani, è stata fondata ufficialmente l’Associazione Artistico Culturale “Le Stanze di Elicona” da me e dalProf. Enzo Messina ed altri simpatizzanti, ed io sono stato nominato Presidente dell’Associazione. Vice Presidente Francesca Tobia, L’associazione è stata fortemente voluta dall’Architetto Antonella Messina e dal pittore Enzo Messina.

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Mi piace leggere: Cronin, Shakespeare, Remarque, Bassani, Moravia, Cassola, Arpino, Ungaretti, Montale Carducci Pascoli, Dante, Petrarca, Foscolo. Sono appassionato di letteratura siciliana: Verga, De Roberto, Sciascia, Pirandello, Brancati, D’Arrigo, Bufalino, Vittorini, Quasimodo.

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Sono appassionato del mondo germanico e leggo spesso Der Spiegel e mi interesso della situazione tedesca.
Seguo il Movimento Federalista Europeo di Trapani dove ho tenuto una conversazione sul trattato di Lisbona.
Sono stato presidente di “CARTA 93” della provincia di Trapani negli anni 94 e 95 dove si proponevano dibattiti di cultura politica e di immediato interesse politico e amministrativo. Credo profondamente nella funzione del difensore ed amo la professione di avvocato che continuo dopo il nonno e dopo mio padre: sono avvocato di tradizione.

La pittura svolta negli spazi e nei tempi in cui mi è possibile mi sollecita ad un riflessione interiore. La mia componente emozionale ha necessità di esprimersi con delle immagini, per capire me stesso e il mondo, perché è viscerale ed istintiva anche se educata alla conoscenza delle tecniche.

Ora ho scritto “tre pagine” e so bene che una vita non si esaurisce in tre pagine, forse sono queste le “tre pagine di una vita” con le quali ho intitolato la mia prima personale svoltasi al palazzo della VICARIA di Trapani dal 29 giugno al 13 luglio 2013 , forse questo titolo così viscerale ricorda tre momenti della mia realtà pittorica e della mia vita appunto come le tre pagine che qui ho scritto.

Adesso non voglio più che la pittura sia isolata, voglio che comunichi e trovo infatti che il rapporto col pubblico abbia effetti positivi, cosa che ho continuato e continuerò, partecipando al 5° Festival Internazionale degli Aquiloni, con delle mie opere pittoriche: Aquiloni dipinti

Dal 23 dicembre 2013 al 20 gennaio 2014 presso la galleria d’arte “Bono Antiquaria” di Via Osorio, 41 a Trapani ho presentato la personale “Natale 2013 tra l’antico ed il moderno”

Perchè dipingo

Dipingo, disegno e compongo perché sento di farlo.

Si tratta di una passione istintiva, nata da quando ho tenuto la prima matita in mano.
Sin dalla più tenera infanzia mi sono accorto delle molteplici potenzialità dell’osservazione e dell’attitudine visiva.
Ho ritenuto che l’esercizio di applicazione pittorica, grafica e compositiva rendeva sempre più profonda ed acuta tale naturale capacità. Ciò mi portava all’approfondimento delle tecniche.
Ho compreso gradatamente che tale specifica tendenza può avere dei riflessi positivi nella società che mi circonda.
Per tale motivo, ritengo anche importante, il rapporto con il pubblico. La sfera intimistica è essenziale, ma il rapporto col fruitore la completa in una direzione comunicativa. Ringrazio pertanto quanti mi hanno dato un incoraggiamento nel presentare le opere al Palazzo della Vicaria di Trapani.